Innanzitutto bisogna sapere che il bianco generalmente viene utilizzato su supporti cartacei e plastiche in cui non è presente un fondo bianco di partenza. Questi materiali pertanto possono essere carte colorate nell’ impasto oppure plastiche trasparenti o ancora materiali metallizzati. Si parla appunto di bianco coprente, in quanto questo bianco ha la funzione di rivestire il substrato. Il bianco coprente pertanto può fungere da base per gli altri colori, andando a sostituire per questi materiali trasparenti o colorati il bianco di fondo.
Essendo un colore stampato lo si può rendere selettivo, lasciando determinate aree trasparenti/metallizzate come da substrato. Andiamo ora a vedere le varie tecniche di stampa che permettono di sfruttarlo al meglio!
Bianco Offset
Il bianco offset è un bianco dalla stampa molto nitida e precisa grazie al sistema con cui vengono incise le lastre offset. Si possono ottenere scritte molto fini e sfumature grazie ad eventuali retini di stampa. Tuttavia si sconsiglia il suo utilizzo come bianco coprente in quanto la tecnologia offset è una delle tecnologie di stampa che lasciano attecchire meno grammi di inchiostro sul supporto cartaceo/plastico.
Non è consigliato l’uso su polipropilene trasparente in quanto poco coprente (per esempio una volta attaccata l'etichetta adesiva trasparente al contenitore il bianco risulterà grigio).
Sono sconsigliate carte porose o ad impasto scuro in quanto il bianco essendo poco coprente risulterà più leggero e meno visibile. Questo a meno che non sia proprio richiesto di stampare un bianco lieve.
Si consiglia questa metodologia di stampa su supporti metallizzati che richiedono immagini stampate in bianco con dettagli fini e complessi.
Bianco Flexo
La tecnologia di stampa flessografica permette di stampare più grammi al centimetro cubo di inchiostro sopra il substrato, e questo vale anche per il bianco. Il bianco flexo è un bianco abbastanza coprente anche se la stampa di per sé non è fine e di qualità come quella dell’ offset.
Con la stampa flexo con la singola lastra non si possono fare dei retini molto precisi e pertanto il bianco non si può sfumare. Si consiglia la stampa del bianco flexo quando sono necessarie quantità importanti di etichette.
Bianco Rotocalco
La stampa rotocalco è un ottimo espediente tra coprenza e qualità di stampa; tuttavia sono richieste quantità elevate per poter sostenere i costi dei cilindri rotocalco che possono andare a costare diverse migliaia di euro ogni singolo impianto.
Bianco Digitale
Le tecnologie di stampa moderna hanno permesso a macchine digitali sia inkjet che laser di poter stampare oltre alla quadricromia ed esacromia anche dei bianchi coprenti. Alcuni di questi bianchi possono essere paragonati alla coprenza dell’offset/flexo e i vantaggi sono 2.
- Il 1° vantaggio è che questa tecnologia di stampa permette senza costi di lastre di poter stampare anche piccole tirature a prezzi accessibili.
- Il 2° è che si possono fare con determinate macchine da stampa (come ad esempio l’ HP INDIGO 6900) diverse battute di bianco per potenziarlo fino a che non si raggiunge il risultato richiesto.
Questo tipo di bianco può essere stampato, una volta primerizzata la carta o plastica, su qualsiasi tipo di superficie per etichette e packaging.
Bianco Serigrafico
Ma arriviamo al dunque, parliamo di stampa serigrafica. Se si stà cercando la miglior qualità di stampa del bianco o bianco coprente il consiglio è di richiedere la stampa serigrafica.
Questo perché la serigrafia è la tecnologia di stampa che permette di stampare inchiostri con spessori più elevati rispetto alle altre tipologie. Più inchiostro equivale a maggiore coprenza e bianchi più belli e puliti.
La serigrafia su può fare su qualsiasi tipo di materiale, anche poroso e anch’ essa può essere usata per creare fondi bianchi e poi successivamente essere sovrastampata con inchiostri offset o flexo.
La serigrafia richiede la produzione di telai serigrafici per ogni singolo cambio referenza o colore.