Cosa si intende per etichetta ambientale?

L’11 Settembre 2020 in Italia è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo 3 settembre 2020, n. 116, che recepisce la direttiva UE 2018/851 sui rifiuti, e la direttiva (UE) 2018/852 relativa agli imballaggi e ai rifiuti di imballaggio. Ma tutti questi paroloni cosa significano?
 
Sostanzialmente questo decreto legge impone che tutti gli imballaggi siano “opportunamente etichettati” secondo le modalità stabilite dalle norme tecniche UNI applicabili e in conformità alle determinazioni adottate dalla Commissione dell’Unione europea, per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero ed il riciclaggio degli imballi, nonché per dare una corretta informazione ai consumatori sulle destinazioni degli imballi.
 
Cosa comporta questa direttiva? Scoprilo in questo articolo.
 

OBBLIGHI DEI PRODUTTORI DI IMBALLAGGI

A seguito di questo decreto legge I produttori di imballaggi hanno, altresì, l’obbligo di indicare, ai fini della identificazione e classificazione dell’imballaggio, la natura dei materiali di imballaggio utilizzati.
 
In parole povere tutti gli imballaggi primari, secondari e terziari dovranno apportare un’etichetta ambientale contenente le seguenti informazioni:
- la codifica alfa-numerica del materiale prevista dalla Decisione 97/129/Ce
- la forma e il modo in cui devono essere etichettati tutti gli imballaggi possono essere scelti dall’azienda in base alle caratteristiche di idoneità e efficacia per il raggiungimento dell’obiettivo
- Sugli imballaggi destinati al consumatore devono essere presenti anche le diciture opportune per supportarlo nella raccolta differenziata
L’obiettivo dell’inserimento dell’etichetta ambientale sul packaging è infatti rendere chiara la divisione dei vari materiali di cui è composto il packaging in modo tale da indicare al consumatore finale la pratica corretta per lo smaltimento.
 
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QUALI IMBALLAGGI POSSONO ESSERE CONFERITI IN RACCOLTA DIFFERENZIATA?

Tutti gli imballaggi possono essere conferiti in raccolta differenziata, siano essi riciclabili o non. Grazie al sistema CONAI – Consorzi di Filiera, gli imballaggi che possono essere avviati e valorizzati a riciclo, seguiranno quello specifico flusso; gli altri saranno valorizzati comunque a recupero energetico.
 
Dopo aver chiarito questo aspetto possiamo ora passare alla fatidica etichettatura ambientale. Di cosa si tratta?
 
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ETICHETTATURA AMBIENTALE, COSA C’E’ DA SAPERE?

Innanzitutto bisogna considerare che il packaging può essere diviso in due tipologie:
- PACKAGING MONOCOMPONENTE costituito da un solo materiale
- PACKAGING MULTICOMPONENTE costituito da più materiali
 
In base al tipo di packaging la metodologia di etichettatura ambientale sarà differenze.
 
Nel caso di packaging monocomponente bisogna riportare due informazioni essenziali:
1. La codifica identificativa del materiale di imballaggio secondo la Decisione 129/97/CE
2. Le indicazioni sulla raccolta. Si suggerisce di indicare la formula “Raccolta (famiglia di materiale)” e di invitare il consumatore a verificare le disposizioni del proprio Comune.
 
Nel caso invece di imballaggi multicomponente, è necessario riportare le stesse indicazioni del packaging monocomponente relative a le componenti separabili manualmente del sistema di imballo.
 
Quando non è possibile indicare la codifica identificativa su ogni singola componente, ad esempio per motivi di spazio, o per altri limiti tecnologicamente significativi, è possibile riportarla sul corpo principale, o sull’imballaggio di presentazione. Ad esempio nel caso di una bottiglia di vino costituita da bottiglia, tappo in sughero, capsula sarà necessario riportare tutte le informazioni di ciascuna componente associate alla tipologia di imballo (scritta per esteso o attraverso rappresentazione grafica) delle diverse componenti separabili manualmente. Ti starai chiedendo come mai in questo elenco non abbiamo parlato di etichetta.
Non ce ne siamo dimenticati!
Dobbiamo fare però due premesse.
 
Innanzitutto dobbiamo spiegare cosa ti intende per componente separabile manualmente. Una componente del packaging separabile manualmente dal corpo principale è una componente che è separabile dal consumatore completamente senza rischi e senza l’uso di strumenti ma solo attraverso l’uso delle proprie mani. Inoltre vige la regola del 5% per cui ai fini della corretta codifica dei materiali di imballaggio, si ritiene che, laddove il peso del/i materiale/i secondario/i sia inferiore al 5% del peso totale del pack, l’imballaggio sia considerato alla stregua di un imballaggio monomateriale ed etichettato in funzione del materiale prevalente in peso. Per cui questo significa che l’etichetta, essendo non removibile in maniera semplice dal corpo principale e avendo un peso non superiore al 5% dell’unità di imballaggio totale, essa non è da considerarsi nelle diciture da inserire nell’etichetta ambientale. In realtà essa può essere usata come veicolo di tali informazioni. Le altre informazioni che possono essere volontariamente apposte in etichetta ambientale riguardano la tipologia di imballaggio e le indicazioni al consumatore per supportarlo in una raccolta differenziata di qualità.
 
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QUALE STILE GRAFICO BISOGNA SEGUIRE PER L’ETICHETTATURA AMBIENTALE?

La norma non richiede uno stile specifico nell’inserimento delle informazioni dell’etichetta ambientale. Chi si occupa della grafica e della forma dell’etichettatura ambientale ha libertà di scelta sullo stile grafico, sulla forma e sui colori dell’etichettatura ambientale. L’importante è inserire le informazioni corrette e raggiungere l’obiettivo, rendere chiaro e non fuorviante le informazioni per qualsiasi consumatore.
Anche dal punto di vista dei colori non ci sono indicazioni obbligatorie. L’etichetta ambientale può essere monocolore oppure colorata. Nel caso in cui si opti per un’etichetta ambientale il CONAI indica come linea guida di riferimento per la scelta dei colori dell’etichettatura ambientale, quella della UNI 11686 sulla Waste Visual Elements, che prevede i seguenti codici colori diversi per ogni tipologia di materiale:
- blu per la carta,
- marrone per l’organico,
- giallo per la plastica,
- turchese per i metalli,
- verde per il vetro,
- grigio per l’indifferenziato.
 
Le informazioni sono molte lo sappiamo. Per avere un aiuto rivolgiti al nostro team cha saprà consigliarti al meglio!
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