Stampa con Dato Variabile: studio e preparazione dei file di stampa

 
Portare la personalizzazione su prodotti stampati come etichette o imballaggi flessibili sta diventando una tendenza che molti marchi noti, start-up e brand di e-commerce iniziano ad adottare. Ma come è possibile customizzare le etichette dei propri prodotti? La risposta sta nella stampa con dato variabile (tecnica nota anche come VDP).

 
La stampa con dato variabile o VDP è un metodo di stampa che utilizza un software di prestampa per modificare l'output di una macchina da stampa digitale al fine di personalizzare ogni etichetta, packaging o imballaggio flessibile stampato con informazioni uniche a partire da un database. Ciò che è importante è avere un'idea creativa e un database solido.

Questa tecnologia consente per esempio di stampare etichette in edizione limitata con numerazione, con codici a barre diversi, con immagini, testi o colori differenti senza dover creare un design completamente nuovo ogni volta. Insomma, si tratta di un sistema in grado di offrire molte opportunità. Sicuramente la stampa con dato variabile è la scelta giusta se si desidera creare un prodotto veramente unico. Vediamo insieme come funziona e quali sono i passaggi per preparare un file di stampa corretto.
 

Studio e progettazione del file grafico

La progettazione di un file di stampa con dato variabile non è estremamente complicata, tuttavia deve essere correttamente ragionata. Prima di iniziare è necessario capire fin dove il dato variabile può spingersi e quindi sapere quali sono gli elementi da considerare “variabili”, in modo che la progettazione avvenga già in ottica di stampa con dato variabile.
 
Entriamo nel vivo e vediamo insieme quali sono quegli elementi che possono essere considerati dati variabili, all’interno di un file grafico:
 
1. Testo: tutto ciò che è testo può essere considerato dato variabile; cifre, lettere, simboli, tutto ciò che è associato all’utilizzo di un font. Un testo ha inoltre più caratteristiche, a loro volta da considerare variabili: la dimensione (corpo), il colore, la rotazione del testo, etc.
 
2. Colori: può essere considerato dato variabile dal momento che è associato a qualsiasi vettore e/o testo. Tutti gli elementi del file (che non siano immagini raster) possono variare di colore.
 
3. Immagini: qualsiasi immagine inserita nel file singola o all’interno di maschere di ritaglio, può essere inserita nel database per essere considerato dato variabile.
 
4. Barcode/QR code: qualsiasi tipologia di codice inserito può variare; i barcode/QR code sono associati a codici alfanumerici o ad informazioni, quali siti web.
 
5. Numerazione progressiva: può essere stabilito un range di numerazione entro cui il dato variabile deve lavorare - es. da 1 a 10 - o altre caratteristiche legate alle cifre.
Sapere tutto ciò è molto importante per non incorrere in brutte sorprese una volta conclusa la preparazione del file. Capendo quali sono gli elementi che possono variare nella stampa, saremo in grado di “graficare” il file nel modo corretto e ci faciliteremo il lavoro per la creazione del database necessario per la stampa.
Ogni singolo prodotto del VDP risulterà avere delle somiglianze, ma è in realtà diverso. Si tratta di somiglianze e differenze ragionate; sta a te, designer, pianificare e preconfigurare il file, per ottenere il risultato desiderato. Dovresti porti qualche domanda in fase di progettazione: quali elementi devono rimanere gli stessi e quali invece voglio che cambino? Devono variare in modo completamente casuale o entro certi limiti? Nell’esempio da noi realizzato inserito qui di seguito, vedrai come alcuni elementi rimangono in qualche modo “fissi” nonostante cambino in qualche loro caratteristica (es.il colore) ed altri si modifichino invece completamente ed a random.
 

Preparazione del database

Concluso lo studio del file grafico bisogna procedere con la creazione del database variabile, che avviene mediante l’utilizzo di un programma per la gestione dati, come per esempio Microsoft® Excel®. In questo file vengono riportati fedelmente i dati di ogni elemento che si vuole “segnare” come variabile; nel foglio Excel®, a ogni colonna coincide un elemento con segnaposto (da variare) e ad ogni riga coincide una variabile. Il numero di righe utilizzate nel foglio determina il numero di versioni che verrano prodotte. Ogni colonna deve essere nominata allo stesso modo dell’elemento inserito nel file grafico per creare una corrispondenza, in ognuna di esse andiamo poi ad inserire l’elenco delle variabili. Per maggiori dettagli fare riferimento alla foto qui di seguito.
 
Una volta terminato, il foglio Excel del database deve essere esportato in formato CSV-separato da virgole ed è ora pronto per essere importato all’interno del file grafico.
 

Plug-in VDP e associazione database

Il VDP può essere trattato in diversi modi, anche se si tratta normalmente di plug-in che associati ad un software di progettazione grafica come Adobe® Illustrator® permette di creare l’associazione del database ai vari elementi del file grafico.
 
Innanzitutto nel file “modello” di stampa devono essere definiti e “marchiati” con un segnaposto tutti gli elementi della nostra grafica che abbiamo progettato come variabili; ciò avviene mediante i sistemi sopra citati, come per esempio il plug-in Dynamic VDP per Adobe® Illustrator®. Da qui, per procedere è necessario associare il database variabile al file grafico. Mediante l’associazione più o meno automaticamente, grazie al software, avverrà il riempimento dei campi marchiati con il segnaposto con gli elementi variabili del database.
 
A questo punto del processo, il plug-in inizierà a “calcolare” le variabili dando la possibilità di vedere una preview del risultato che si andrà a ottenere e permettendo di sfogliare le varie versioni ottenute dall’associazione del database.
 
Questo passaggio di associazione è un pochino delicato, dal momento che ogni singolo errore di battitura bloccherà il flusso di calcolo rivelando problemi. Mi spiego meglio. Parliamo pur sempre di computer, si sa, a loro non sfugge nulla e proprio per questo è importante fare attenzione a come si nomimano per esempio i colori all’interno del database, se non vi sarà corrispondenza all’interno del file grafico il processo di associazione si bloccherà.
 
Una volta concluso questo sudato passaggio non ci resta che espandere il lavoro per creare le istanze variabili da stampare. Il file PDF verrà poi inviato ad un sistema di stampa digitale, che tuttavia dipende dal tipo di macchina e di sistema di workflow che si possiede e pertanto non lo affronteremo.
 
 

Step Illustrati del processo di preparazione del file di stampa

Vediamo ora un esempio illustrato della preparazione di un file da noi realizzato.
 
 

Step 1.  Studio e progettazione della grafica (già mirata alla gestione degli elementi variabili).



 

 

Step 2. Definizione degli elementi variabili: testi, colori, immagini, codici alfanumerici, barcode, QR code, numerazione progressiva.


 

 

Step 3.  Creazione database variabile mediante programma per la gestione dati (Microsoft® Excel®) + Esportazione database in formato CSV-separato da virgole.


 

 

Step 4.  Apertura Plug-in VDP (Dynamic VDP in Adobe® Illustrator®)


 

 

Step 5.  Riempimento campi variabili con elementi del database. Esempio esplicativo per capire meccanismo di associazione.

 
 

 

Step 6.  Espansione del lavoro per creare le istanze variabili da stampare. + Invio del file PDF ad un sistema di stampa digitale.

 

 
 


Quali prodotti si possono stampare con il VDP?

La stampa con dato variabile può essere utilizzata per stampare diverse tipologie di prodotti, dai più semplici come biglietti da visita, buste, lettere con intestazioni, nomi, contatti e indirizzi differenti, o adesivi con vari codici a barre, biglietti di lotterie, badge e pass, ai più complessi e creativi dal punto di vista grafico come sticker, copertine, volantini, lettere, pieghevoli, etc.
Qui diventa uno strumento davvero potente dal momento che consente di creare dati variabili con un clic, creando migliaia di esempi unici in ogni versione, con una moltitudine di colori e disegni, come in un'opera d'arte. Ciò che si può ottenere si rivela una soluzione di packaging utile per edizioni limitate o numerate in grado di coinvolgere il pubblico.
 
 
 

Come hai potuto capire da questo articolo, la creatività prende letteralmente vita attraverso la stampa con dato variabile. Ora che sai come funziona, è tempo di esprimerti.
 
Se vuoi saperne di più o se sei interessato a creare un'etichetta utilizzando la tecnica del VDP, compila questo modulo con i tuoi dubbi, perplessità o curiosità, un membro dello staff di Labelado ti risponderà il prima possibile.
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