Stampa serigrafica o lamina a caldo: quale scegliere?

 
La stampa serigrafica è uno dei metodi di stampa più antichi. Pare venisse utilizzato già dai Fenici più di duemila fa, trovando poi largo impiego nell’arte giapponese, ma anche in quella contemporanea: il famosissimo Dittico di Marilyn di Andy Warhol utilizza proprio questa tecnica.
 

Anche la lamina o stampa a caldo vanta una lunga storia alle sue spalle, con brevetti risalenti a inizio ‘800. Entrambe le tecniche di nobilitazione grafica possono conferire effetti davvero ricercati alle vostre etichette: se state pensando di aggiungere un tocco in più al vostro lavoro, questa guida vi aiuterà a scoprire la lavorazione più adatta a voi!
 
La stampa serigrafica si realizza tramite un telaio in tela molto fine trattato in modo che l’inchiostro possa passare solo negli spazi da stampare su cui viene riprodotta l’immagine da stampare. Ad ogni colore corrisponde un nuovo telaio.
La lamina o stampa a caldo è invece un processo che trasferisce una pellicola, metallizzata o neutra, su una superficie piana, grazie all’azione combinata della pressione e del calore. L’applicazione di queste lavorazioni può rendere un’ etichetta davvero unica, tuttavia per ottenere un risultato davvero perfetto è necessario tenere conto di alcune particolarità di questi processi.

 

 

Serigrafia: i pro e i contro

La serigrafia permette di stendere strati anche spessi di vernici e inchiostri garantendo alta coprenza anche con colori particolari come il bianco. Inoltre, lo spessore e la lucidità della vernice crea un effetto lente che pone in risalto i colori sottostanti: per questi motivi la stampa serigrafica è ideale per creare dettagli lucidi o effetti 3D e quindi enfatizzare alcuni elementi dell’etichetta, come il nome del prodotto o il logo. 
 
Quando si opta per la stampa serigrafica è necessario tenere in considerazione che sarebbe meglio evitare effetti tridimensionali sia su dettagli troppo fini che su aree troppo ampie: i dettagli piccoli, infatti, sono difficilmente riproducibili sul telaio, mentre aree troppo grandi rendono difficile l’etichettatura. Per quest’ultimo motivo è sconsigliabile anche creare verniciature troppo spesse.

 

Infine, la serigrafia non può riprodurre sfumature ed è sconsigliata su elementi che possono variare ad ogni ordine, come le annate di un vino, perché questo significherebbe creare ogni volta nuovi impianti e, quindi, sostenere costi maggiori.

 

Serigrafia

 

 

Stampa a caldo: tutto quello che c’è da sapere

La stampa a caldo permette di creare effetti luccicanti molto precisi, mettendo in risalto i dettagli in modo accattivante e permettendo vasta scelta di colori e di finish. Dal momento che utilizza i codici colore universali, la stampa a caldo permette anche di riprendere sull’ etichetta gli stessi colori di altri elementi del packaging come la capsula del vino o la scatola di confezionamento.
 
Bisogna tuttavia prestare particolare attenzione alla leggibilità: questa nobilitazione, infatti, potrebbe rendere difficoltosa la lettura del testo ed è quindi preferibile applicare la lamina a caldo sulle parti non testuali come il logo o su testi brevi con font semplici.
 
Come nel caso della stampa serigrafica, la stampa a caldo non permette la realizzazione di dettagli troppo fini né di sfumature ed il suo utilizzo non è consigliato in caso di elementi che possono variare perché questo si tradurrebbe in costi aggiuntivi per i nuovi impianti.
 
 
Stampa a caldo

 

 

Ad ogni etichetta adesiva la sua nobilitazione

Una volta chiarite le differenze e i limiti di utilizzo di queste due nobilitazioni, la domanda fondamentale a cui dobbiamo rispondere è cosa vogliamo comunicare con la nostra etichetta adesiva. In base all’effetto che vogliamo raggiungere, infatti, sarà molto più semplice optare per l’una o per l’altra.

La serigrafia è estremamente consigliata in tutti quei casi in cui si vogliano ottenere effetti molto moderni e minimal: prodotti innovativi e dedicati a un target giovane, ma anche prodotti premium la cui eleganza è comunicata attraverso il “ less is more” e l’aggiunta di dettagli ricercati.

La stampa a caldo, con la sua varietà di colori e finiture, permette di ottenere risultati variegati: usando lamine come oro opaco, rame o oro ducale si ottengono effetti classici e vintage, adatti a prodotti tradizionali come vini pregiati o conserve ma anche a cosmetici dal gusto retrò. Utilizzando invece lamine come argento opaco o canna di fucile il risultato finale sarà decisamente più moderni e glamour.
 
 
 
 
Speriamo che questi consigli sulla stampa serigrafica e sulla lamina a caldo vi possano aiutare a realizzare un’etichetta che sappia catturare l’attenzione e allo stesso tempo valorizzare il prodotto: qualora avessi dei dubbi sul risultato finale, non esitare a chiedere consigli al nostro team grafico.
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